Il 7 gennaio di ogni anno la bandiera italiana è protagonista della
giornata nazionale della bandiera, istituita dalla legge nº 671 del 31
dicembre 1996.
Il significato dei tre colori
della nostra Bandiera Nazionale
della nostra Bandiera Nazionale
La bandiera italiana è il Tricolore italiano: verde, bianco e
rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni, così definita
dall'articolo 12 della Costituzione
della Repubblica Italiana, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana nº 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947.
Cosa dice la storia...
La bandiera italiana è nata nel 1794, quando due studenti di
Bologna, Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni, tentarono una
sollevazione contro il potere assolutista che governava la città da
quasi 200 anni. I due presero come distintivo la coccarda della
rivoluzione parigina, ma, per non far da scimia alla Francia, cambiarono l'azzurro col verde.
Il significato allegorico è rimasto comunque lo stesso: un Tricolore
come traguardo di un popolo che mirava ad avere Giustizia, Uguaglianza,
Fratellanza. Tre obiettivi senza i quali non ci può essere Dignità,
Democrazia, Prosperità.
Il nostro
Tricolore riassume i naturali "Diritti dell'Uomo", le aspirazioni di
tutte le genti, la volontà di chi crede nella propria nazione volta al
progresso, con leggi adeguate, senza divisioni, stessi doveri e medesimi
privilegi. Un paese dove non ci siano discriminazioni, ma ognuno fa'
del proprio lavoro una cosciente responsabilità. Dove la morale e
l'etica siano guida costante per un'esistenza felice e serena.
Questo è scritto
nella nostra bandiera, e questo è quanto sognavano quei due studenti che
l'hanno ideata e difesa sino a sacrificare la loro vita ventenne al
bieco assolutismo despota dei carnefici del potere.
La cronologia della nascita del Tricolore sta in poche date: il 14 novembre 1794 appare per la prima volta come coccarda puntata sugli abiti dei patrioti nella sommossa di Bologna. Il
18 maggio 1796 i colori di questa coccarda sono accettati da Napoleone,
a Milano, e questi consegna alla Guardia Civica, alla Legione Lombarda e
alla Guardia Nazionale una bandiera a strisce verticali verde bianca e
rossa. (Nel corso di questa cerimonia Napoleone specifica che questi
tre colori provengono dalla coccarda della sollevazione bolognese,
infatti, dice testualmente: "Visto che loro (i due studenti) hanno scelto questi tre colori, così siano".
Il 9 ottobre 1796 (18 vendemmiaio anno V) La legione Italiana
emanazione della Legione Lombarda riceve dal Bonaparte un Tricolore con
la stessa composizione della coccarda di De Rolandis e Zamboni. Il 28
ottobre dello stesso anno, (27 vendemmiaio) il senato riunito a Bologna
decreta:
Bandiera
coi colori Nazionali - Richiesto quali siano i colori Nazionali per
formarne una bandiera, si è risposto il Verde il Bianco ed il Rosso,
simbolo della nuova Repubblica Cispadana, prima tappa di una nuova
Repubblica Italiana. Il 7 gennaio del 1797 a Reggio Emilia, i convenuti
delle assise fanno proprio il nuovo stendardo e s’impegnano a che esso
diventi universale.
Cosa dice la leggenda...
Non tutti
conoscono la storia della nostra Bandiera, e neppure il significato dei
tre colori che la compongono. Secondo un'antica poesiola scritta nei
"sussidiari" delle scuole elementari di un tempo, nel vessillo
dell'Italia ci sarebbe il verde per ricordare i nostri prati, il bianco
per le nostre nevi perenni, ed il rosso in omaggio ai soldati che sono
morti in tante travagliate guerre. Su questo tema hanno profuso rime
anche poeti di fama come Giosuè Carducci,
Giovanni Pascoli, Renzo Pezzani, Ada Negri.... Davvero il verde dei
prati, il bianco delle nevi, e il rosso di un sangue versato tra le
lacrime di un'intera nazione per duecento anni è la trasposizione
allegorica del nostro Tricolore?
E' difficile
identificare tra i tanti chi e come ha inventato una simile leggenda.
Leggenda romantica, ma non vera. Alla luce della Storia essa appare
puerile e senza senso. Può essere il tema di una filastrocca, ma è
inconcepibile che una penisola frazionata in tanti piccoli stati, abbia
avuto col Risorgimento la forza di unirsi per celebrare prati e nevai.
Nasce quindi il
sospetto che l'ignoto cantore di tale favola abbia voluto nascondere una
realtà ben diversa, e molto più seria e drammatica. Una verità
difficile da gestire quando oggi, grazie ai motori di ricerca come Google, la storia patria reale, è interamente riscritta.
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