Tutto nasce dopo aver organizzato un
torneo di calcio a Durazzanino di Forlì lo scorso anno, dove a seguito delle
partite alcuni ragazzi sono rimasti a dormire per una notte nelle tende fornite
dai ragazzi che abitano la comunità; il progetto poi si è sviluppato con i
responsabili della comunità Papa Giovanni XXIII° Elide Carrozza e Massimo
Marozzi, ai quali vanno i nostri primi ringraziamenti per aver messo a
disposizione le strutture e dato la possibilità ai ragazzi della comunità di
aiutarci nell’organizzazione del campus dalla sveglia della mattina sino ai
giochi serali prima di andare tutti a letto.
Questo è il racconto di 4 giorni intensi
ed emozionanti per tutti quelli che direttamente oppure indirettamente hanno
partecipato all’evento...
Il ritiro è iniziato giovedì 23 agosto ma già da
diversi giorni prima, i ragazzi della comunità hanno iniziato a sistemare alla
perfezione una struttura che già normalmente è sempre in ordine ma per l’arrivo
dei pulcini è stato fatto tutto in maniera perfetta; poi da mercoledì mattina
si è proceduto con i ritocchi per l’arrivo dei piccoli ospiti:
preparazione dei campi da gioco, sistemazione
delle tende, materassini e sacchi a pelo per la notte, gazebo esterno per le
soste e bere durante le attività, gazebo per colazione, merenda, pranzo e cena,
sfalcio dell’erba e sistemazione del campo di sabbia per i giochi pomeridiani.
La mattina del giovedì il ritrovo era
fissato per le ore 9,00 ma i più mattinieri già alle ore 8,30 erano al check-in
primi ad arrivare Bianchi Nicolò e Ricci Lorenzo, che sono diventati
automaticamente i due capitani per la giornata delle due squadre di ragazzi; il
loro primo compito è stato quello di spiegare ai componenti della loro squadra
cosa occorreva fare all’arrivo:
ritiro del materiale che consisteva nella divisa
d’allenamento maglia con numero in ordine d’arrivo, calzoncini, calzettoni,
borraccia e pallone per l’allenamento, tutto personalizzato con il proprio
numero, in più con un pennarello sul proprio pallone i ragazzi dovevano
scrivere un nome con il quale fosse identificato l’amico inseparabile che li
avrebbe accompagnati per le tre giornate in tutti i loro spostamenti nel
campus, il pallone doveva essere sempre attaccato ai loro piedi e non poteva
entrare solo nelle strutture al chiuso, in tutti gli altri casi i due
inseparabili amici avrebbero dovuto sempre rimanere insieme sino al termine
della giornata. Solo Malewschi Luca con un po’ d’originalità a chiamato il suo
amico Acul mentre tutti gli altri hanno dato alla sfera il proprio nome o
soprannome. In oltre i capitani hanno spiegato ai compagni cosa avrebbero
dovuto fare prima dell’inizio dell’allenamento e quali erano i limiti
invalicabili del campus.
Dopo una piccola riunione iniziale dove
sono state spiegate le regole da tenere per i tre giorni del ritiro, si è
cominciato con il primo allenamento che si è sviluppato con un’esercitazione
iniziale dove i ragazzi divisi in tre gruppi hanno eseguito i gesti tecnici di
passaggio e ricezione orientata in movimento.
Al termine di ogni stazione ci si
fermava per bere e bagnarsi la testa sempre accompagnati dalla propria palla,
poi ogni esercizio tecnico veniva intercalato con una partita o gioco
situazionale; il primo giorno abbiamo effettuato una partita con le sponde, il
secondo una partita a zone adiacenti, la terza un campionato 1 contro 1 con
promozioni e retrocessioni, una novità per i ragazzi che è stata favorevolmente
accettata e resa più accattivante con quel pizzico di sana sfida unita al puro
divertimento.
I giochi sono stati intercalati come
detto della esercitazioni, la prima citata in precedenza,
più la scaletta unita
al tiro in porta e il quadrato di smarcamento hanno fatto preludio alla partita
finale 7 contro 7.
Durata della seduta variabile da un
minimo di 2 ore e 30 minuti ad un massimo di 3 ore, al centro la pausa merenda
con i ragazzi seduti a tavola per consumare un frutto
prima di riprendere la seduta d’allenamento che termina
con il saluto finale e poi doccia e di seguito stendere le proprie divisi
d’allenamento e gli accappatoio per farli asciugare prima della seduta
pomeridiana; durante questa operazione Giangrandi Mattia è stato colto mentre
ai compagni faceva questa simpatica affermazione: “Sembriamo tutti delle
mamme”.
Tutti lavati e puliti con la divisa
d’allenamento del kit del Torre del Moro ci presentavamo a pranzo dove il menù
fisso già comunicato in precedenza ai genitori è stato presentato anche ai
ragazzi con un’ovazione per la cena del secondo giorno con la pasta panna e
prosciutto che poi si è rivelata andare via a ruba.
Dopo il pranzo aiutavamo a pulire il
tavolo poi dopo aver lavato i denti tutti ancora a sedere per i compiti, un’ora
circa a testa china sui libri dove ogni ragazzo aveva portato il proprio
materiale per le vacanze ai quali, Gianluca Buvardia, Francesco Manuzzi,
Gabriele Gugnoni e Cinzia Roberti hanno cercato di dare una mano per aiutarli
nel loro poco piacevole passatempo pomeridiano.
Per chi terminava anticipatamente i
compiti di giornata l’alternativa era quella di sviluppare scrivendo una seduta
d’allenamento, nella quale si aveva il vincolo di una durata di 1 ora e 30
minuti con stazioni non superiori ai 20 minuti ciascuna dove gli esercizi non
dovevano essere ripetuti; scrivendo sul foglio di carta tutto ciò che avrebbero
dovuto spiegare ai propri compagni.
Al termine dei compiti di giornata però ancora
una prova ci è stata richiesta da Massimo Marozzi: cioè far scrivere ad ogni
ragazzo un frase che rappresentasse il nuovo centro sportivo creato sulla
sabbia in memoria di Bertozzi Moris; la frase più bella che avesse colto il
senso che aveva questa struttura sportiva d’aggregazione, poi sarebbe stata
scritta sul muro degli spogliatoi. Moris è un ragazzo che uscito dalla comunità
Papa Giovanni XXIII°, che vede tantissime strutture in tutta Italia, dopo
essersi trovato ad affrontare molte difficoltà per risolvere i propri problemi con
l’aiuto di tutti quelli che vivono all’interno di una comunità, ha trascorso la
sua vita ad aiutare gli altri e proprio nel compimento di questa sua vocazione
ha trovato la morte travolto da un fiume in piena in Bolivia nel 2008. I
ragazzi hanno provato per 2 giorni a trovare qualcosa da scrivere e poi tutti i
fogli sono stati imbustati e saranno aperti dai responsabili che verificheranno
se i ragazzi sono riusciti a raggiungere lo scopo. Nella seconda giornata
Elide, ha spiegato ai ragazzi quale doveva essere il significato delle frase da
scrivere sul muro, prossimamente si vedrà se in nostri campioni di calcio
saranno stati in grado di sfornare qualcosa d’interessante per ricordare Moris
Bertozzi.
Al termine dei compiti tutti negli
spogliatoi per prepararsi all’allenamento pomeridiano di futsal con Francesco, che
sarebbe potuto essere anche il nostro nuovo allenatore del progetto futsal, il
sostituto di Placuzzi Davide, ma giustamente i dirigenti del Torresavio Futsal
Cesena di calcio a 5 avevano già preso accordi con gli istruttori che già
lavorano all’interno della società.
Al termine dell’ora di futsal merenda a
base di pane e nutella o marmellata e poi gioco pomeridiani; il primo giorno
torneo di beach soccer formato da 3 squadre che si sono sfidate in un
triangolare con partite di andata e ritorno intervallate da gavettoni, che
oltre al divertimento sono serviti anche per bagnare il campo di gioco e
alleviare il caldo molto intenso; poi al termine del torneo e dell’ultimo bagno
di gavettoni con i ragazzi pieni di sabbia uno per uno sono passati prima sotto
la gomma poi via a fare la doccia e prepararsi per la cena tutti con la divisa
con il pulcino, mentre le divise che abbiamo utilizzato per gli allenamenti sono
state raccolte tutte e lasciate ai ragazzi della comunità che ce le hanno
lavate e fatte trovare pronte per la mattina successiva alla ripresa degli
allenamenti.
Dopo la cena pulizia dei denti e quindi
primo gioco: caccia al tesoro con le squadre già divise e tutto ben organizzato
da Cinzia e Tommaso uno dei figli di Elide e Massimo.
Il gioco si è concluso con un pareggio,
dove la squadra bianca è stata più veloce a trovare tutti i biglietti mentre
quella gialla a risposto correttamente a più domande, quindi giunta l’ora di
entrare in tenda, Francesco ci ha proposto un gioco “Lupus”, quelli che
volevano provare sono rimasti attorno al tavolo mentre gli altri sono andati in
tenda, ma sicuramente per dormire. Alle 22.30 però tutti nel letto o quasi,
ancora carichi di adrenalina non mi è sembrato il caso di dare l’ultimatum e
quindi ho lasciato che rimanessero con le cerniere delle tende aperte quasi
tutti stesi con le facce di fuori a chiacchierare e scherzare, poi alle 23.30
chiusura delle tende e silenzio con il vincolo di parlare a bassa voce perché i
ragazzi della comunità stavano andando a letto visto che la mattina loro si
svegliano tutti i gironi alle ore 6.45 per iniziare la loro lunga giornata.
Io ho atteso le ore 00,30 per chiudere
la mia tenda ma ho sentito vociare sino alle ore 1.30 quando mi sono arreso al
sonno; poi alle ore 4.00 mi sono alzato per controllare che i ragazzi fossero
tutti dentro al sacco a pelo perché la sera comunque non era troppo caldo e
dopo averli svegliati quasi tutti uno per uno e costretti a coprirsi per
riprendere il sonno, sono tornato nella mia tenda ma comunque la mia permanenza
sul materassino è durato troppo poco perché alle ore 5.30 i primi hanno già
dato sintomi di insofferenza al riposo e cominciavano a girovagare per il
parco, quindi alle ore 6.00 ci siamo raggruppati tutti quanti nella sala polivalente
dove ho spiegato a grandi linee ai ragazzi cos’è la comunità Papa Giovanni
XXIII e cosa fanno quelli che la abitano, poi ancora tutti in tenda sino alle
7.30 quando c’è stata la sveglia definitiva.
Dopo aver tolto il pigiama e messo la
divisa del Torre del Moro ad ogni ragazzo è stato dato uno stuoino e tutti ci
siamo recati al campo sintetico dove abbiamo fatto la prima seduta di Yoga dove
sono state insegnato loro le varie posizioni da tenere quando si effettua il
saluto al sole che poi abbiamo sviluppato nella seconda mattinata.
I ragazzi sono stati molto bravi e attenti anche
se inizialmente non erano molto soddisfatti di questo tipo di risveglio
muscolare, hanno svolto gli esercizi molto bene e soprattutto in silenzio, poi
nella seconda giornata dopo aver eseguito il saluto al sole con i movimenti
sotto i miei comandi di Buvardia ho chiesto chi se la sentisse di dirigere la
seduta spiegando ai compagni i movimenti da eseguire e l’unico che ha avuto il
coraggio è stato Giacomo Piolanti che fra l’altro lo ha fatto molto bene.
Dopo aver riposto tutti i materassini
finalmente colazione
e lavaggio denti poi pronti nuovamente per la
seduta mattutina che però è stata svolta con un po’ più di difficoltà rispetto
il giorno precedente perché le poche ore di sonno che hanno accompagnato i
ragazzi si sono fatte sentire e l’intensità è molto calata; anche quelli che
solitamente non vogliono mai smettere l’attività, questa volta quando abbiamo
terminato la seduta, che è stata volutamente più lunga del giorno precedente,
non vedevano l’ora di andare a fare la doccia.
Poi la rutine è continuata come il
girono precedente con l’unica variante nel gioco del pomeriggio che finalmente
per la felicità di tutti si è svolto con il torneo tanto agognato di
racchettoni al quale non hanno voluto partecipare Paglierani Marco, Paragano
Emanuele e Ceccarelli Filippo che sono stati gli arbitri delle sfide; essendo
in numero dispari abbiamo arruolato anche Nicolò il secondo figlio di Elide e
Massimo, che oltre aver giocato con noi ha anche aiutato gli istruttori nelle
lezioni di calcio sul campo.
Al termine del torneo di racchettoni
doccia e a tavola dove Francesco che oltre ad essere stato l’allenatore di
futsal era anche il cuoco e poi il pizzaiolo, ha sorpreso i ragazzi sostituendo
la pasta pasticciata con le lasagne per la loro grande gioia, poi Diego e Jacob
ci hanno fatto giocare a “Capo, bomba, spia” che è piaciuto tantissimo hai
ragazzi.
Se non gli avessimo dato l’alt il gioco
sarebbe andato avanti ad oltranza, ma alle ore 22.00 abbiamo sospeso perché
ancora un’altra sorpresa ci aspettava, Sofyane prima di coricarci ci ha fatto
vedere un bellissimo ballo da strada la break dance tutti i ragazzi sono
rimasti ammirati nel vedere la performance.
Purtroppo questo ci ha fatto fare un po’ tardi e
quindi non abbiamo potuto ripetere il gioco di “Lupus” fatto la sera prima e
alle ore 22.30 tutti in tenda che questa sera sono rimaste aperte solo sino
alle ore 23.00. A differenza della sera precedente ho messo a letto tutti i
ragazzi con la maglietta del pigiama e dentro ai sacchi a pelo poi qualche voce
si è sentita sino alle ore 23.15 ma dalle ore 23.30 gli unici rumori nel campus
erano quelle dei grilli.
Terzo ed ultimo giorno la sveglia è
sempre arrivata molto presto ore 6.30 il primo ragazzo si è alzato e poi alla
spicciolata anche gli altri ma comunque abbiamo atteso le 7.30 perché qualcuno
ancora dormiva. Si è ripartiti con la solita routine fino al termine
dell’allenamento di futsal perché prima della merenda si è giocato nuovamente a
“Capo bomba spia” sempre con l’aiuto di Diego coadiuvato da Tommaso e Nicolò.
Nel frattempo sono arrivati i primi
genitori e i ragazzi hanno incominciato a fare merenda sotto la tettoia questa
volta non per ripararsi dal sole come nei giorni precedenti ma per evitare di
bagnarsi, con la pioggia che cadeva sempre più copiosamente. Siamo stati
costretti ad interrompere la normale attività e ci siamo spostati nella sala
polivalente dove abbiamo dato vita ad un torneo di bigliardino e gara di
marafone per i ragazzi, nell’attesa che il temporale diminuisse d’intensità e
non appena nel cielo si è aperto uno spiraglio ci siamo messi il k-way e siamo
ritornati a giocare sulla sabbia, nei due campi si è giocato, in uno a
footvolley e nell’altro a pallavolo, sino a quando la pioggia per l’ennesima
volta ci ha costretto a terminare definitivamente l’attività; allora tutti
sotto le docce e sistemazione dei panni da riportare a casa.
Quando sono arrivati tutti i genitori,
ci siamo sistemati a tavola dove è incominciata la cena a base di pizza a
spicchi fino quando uno non si arrendeva i ragazzi della comunità che facevano
il servizio hanno portato in tavola vari gusti di pizza;
le portate sono state intervallate dalle
premiazioni che hanno concluso il ritiro dove tutti i ragazzi hanno ricevuto
una coppa di riconoscimento e a sorteggio un regalo offerto da Elide e Massimo
griffato con il marchio del “Progetto giocare liberi XXIII” rigorosamente
arancione.
I pulcini sono stati chiamati sul palco in
ordine d’arrivo al campus e dopo ogni 4 di loro, è stato consegnato un
riconoscimento anche ai ragazzi che sono stati più presenti con noi. Questo
premio dato ad un singolo non è solo un riconoscimento individuale ma è più
collettivo perché per ognuno dei ragazzi che era con noi altri facevano tutti i
lavori che sono necessari per tenere in ordine e pulito un’area così vasta e
quindi il loro impegno è stato raddoppiato perché dovevano coprire anche il
lavoro di quelli che ci aiutavano per la bellissima riuscita del nostro ritiro.
Con questi premi singoli abbiamo voluto
riconoscere per primo la collaborazione che ci è stata fornita per far
funzionare ogni singola giornata con i ragazzi che sono stati più vicini ai
nostri pulcini e per secondo tutti quelli che si sono visti poco ma che senza
il loro prezioso aiuto, tutto non avrebbe girato così magnificamente.
Il primo premio è stato conferito da Thomas
Boccali perché il ragazzo nell’arco delle tre giornate senza ombra di dubbio è
stato per il suo comportamento d’esempio per tutti i compagni, mai un lamento
una protesta e mai è stato richiamato, ha rasentato la perfezione; quindi a
consegnato a Gabriele la coppa ricordo perchè
ci ha accompagnato nell’intero arco delle tre giornate dalla colazione del
mattino sino all’ora di cena, rimanendo con noi sia nelle sedute d’allenamento di
calcio e di futsal ma soprattutto anche nei compiti del pomeriggio. Piolanti
Giacomo a conclusione della serata si è avvicinato a me e mi ha chiesto un
pennarello perché gli sarebbe piaciuto che Gabriele gli avesse firmato il
gadget che aveva vinto, proprio un bel gesto da parte di Giacomo, che in questo
modo si redime parzialmente dall’arrivo in ritardo al campus.
Secondo premio per Ivan che al pari di
Gabriele è stato il nostro fidato cameriere per tutti i pasti dalla colazione
alla cena e in una giornata ha anche aiutato Francesco nell’allenamento di futsal,
il premio è stato consegnato da Giacomo Piolanti per la sua brillante
conduzione della seduta di yoga.
Terzo premio a Diego e Jacob perché ci
hanno fatto divertire organizzandoci i giochi che molto sono piaciuti ai
ragazzi e in più Jacob ci ha anche dilettato per venti minuti raccontandoci
barzellette e indovinelli; il premio è stato consegnato da Turci Filippo che
per la prima volta è riuscito a vincere il timore di dormire fuori di casa e
quando gli ho chiesto se sapeva il perché fosse stato lui a consegnare il
premio, mi ha risposto solo con un gesto del capo e con uno sguardo fiero che è
valso più di tante parole.
L’ultimo premio per Francesco il nostro
allenatore di futsal ma anche il cuoco e il tutto fare della comunità, per
tutti è il “Ciccio”, il fratello maggiore severo ma giusto, sempre con il
sorriso sulle labbra; premiato da Ricci Lorenzo, quello che più di tutti si è
applicato con gran continuità nelle sedute d’allenamento sia quelle mattutine
che quelle pomeridiane, che abbia dormito poco e molto non ha fatto differenza
lui ha dato sempre il massimo e con buonissimi risultati, d’esempio per tutto
il gruppo.
Giunti alla fine di questa bella
esperienza e di una lunga storia qui narrata, un sintetico epilogo di questa
esperienza, che ha visto in primis il divertimento come protagonista, poi
secondo e non meno importante la condivisione di regole, che i pulcini hanno
rispettato con più o meno voglia ma sempre con tanta educazione, ognuno di noi
ha imparato qualcosa da questo 1° ritiro di Durazzanino per i pulcini del Torre
del Moro, chi è riuscito a vince le proprie paure, chi ha superato ostacoli
tecnici, chi ha tirato fuori il carattere per affrontare tutti senza aver paura
di sbagliare, chi si è saputo divertire anche quando non si faceva quello che
gli sarebbe piaciuto di più. Sicuramente tutto questo a me è servito per
maturare e per conoscere ancora meglio questi splendidi ragazzi e mi spiace
tantissimo per tutti gli altri che fanno parte del gruppo e che non sono potuti
unirsi a noi.
Spero tanto che anche ai ragazzi della
comunità tutto questo sia valso qualcosa, non ostante il lavoro in più che
hanno dovuto sopportare e sobbarcarsi, vedere la gioia di tanti bambini che si
divertono, comunque dovrebbe essere un toccasana per chiunque.
La scuola calcio Torre del Moro e
Buvardia Gianluca ringraziano tutti i ragazzi che hanno partecipato e le loro
famiglie per la fiducia in noi riposta:
Arrigoni Marco, Bagnoli Leonardo,
Baiardi Nicola, Bartolini Marco, Bianchi Nicolò, Boccali Thomas, Ceeccarelli
Filippo, Di Fonzo Andrea, Giangrandi Mattia, Malewschi Luca, Paglierani Marco, Paragano
Emanuele, Piolanti Giacomo, Ricci Lorenzo, Turci Filippo.
Grazie a Manuzzi Francesco uno dei tre
istruttori che da 2 stagione sta portando avanti l’attività dei pulcini 2008.
Ringraziamo anche tutti i componenti
della grande famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII° di Durazzanino di
Forlì, a partire dai responsabili Elide e Massimo, i collaboratori Ilenia, Daniele,
Francesco e Guido, in fine ma non per ultimi tutti i ragazzi Gabriele, Ivan,
Diego, Jacob, Sofyane, Giacomo, Giovanni, Paolo, Alessandro, Elia, Davide,
Riccardo, Aldo, Adelino, Nicholas, Renè.
Con la speranza di non essermi dimenticato
nessuno concludo ringraziando Cinzia che mi sopporta e mi supporta in tutte
queste mie iniziative.
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