venerdì 25 agosto 2017

ADDIO CAMPO PARROCCHIALE DI TORRE DEL MORO


Partita la stagione calcistica 2017/2018 per il Torresavio e fra una settimana ricomincia anche quella del Torre del Moro, ma purtroppo un pezzo di storia non c'è più e resterà solo nei pensieri e nelle foto.
Mercoledì 31 maggio 2017 si è concluso un lungo periodo di attività dello storico campo di calcio della parrocchia S. Maria Immacolata di Torre del Moro che aveva creato le premesse per la nascita della società sportiva Torre del Moro.
Hanno calcato, iniziando nel lontano 1974 quel tappeto erboso migliaia di ragazzi, dai pulcini alla prima squadra, non solo sudando, piangendo e gioendo per sconfitte o vittorie ma anche per divertirsi e crescere insieme grazie allo sport.
Purtroppo quel campo non ci sarà più ma la sua scomparsa, non condizionerà il futuro della società perché esso sarà garantito dai valori e dalle esperienze acquisite che costituiscono un patrimonio culturale, tecnico e sociale tale da non compromettere l’attività dei nostri ragazzi.

Saranno sostenitori del raggiungimento di tale obbiettivo i dirigenti, gli istruttori e i tanti giovani che si iscriveranno come quei ragazzi che in quel mercoledì pomeriggio, purtroppo hanno fatto l’ultima seduta di allenamento per sempre sul campo parrocchiale giocando e festeggiando con i loro istruttori; e quale migliore festa d’addio se non quella di vedere correre e giocare 36 ragazzi di 9 anni che hanno terminato l’allenamento con 25 minuti di guerra d’acqua fra urla e risate.

A far da contro altare alla gioia dei bambini c’era l’incredulità di istruttori e dirigenti che loro malgrado salutavano il vecchio ma perenne nei pensieri, campo che andrà a scomparire per lasciare il posto a strutture che sorgeranno con l’unica ragione del “Dio danaro” che spesso non lascia spazio ai sentimenti.

1 commento:

Unknown ha detto...

I sentimenti sono sempre importanti e rimangono, anche se i luoghi che li generano possono modificarsi: la storia va avanti e guai se non fosse così! Nessun 'dio denaro' a cui sacrificare qualcosa. Anzi! Forse andrà a rafforzare un'attività produttiva in piena salute e in forte espansione, pure di posti di lavoro, che di questi tempi non è male: e di cui potrebbero far parte, in futuro, anche alcuni giovani che negli anni si sono divertiti lì a calciare un pallone, o gli stessi ultimi che lo hanno fatto a Maggio! E' solo il compimento della destinazione dell'area già ben nota a tutti da anni e non nuova: semmai c'è da meravigliarsi di come sia stata possibile preservarla per così tanti anni unita nelle due competenze, parrocchiale e comunale. D'altronde la stessa società sportiva l'aveva già considerata minoritaria quando ha iniziato a pensare
di costruirsi altri campi e una nuova sede: anzi, vista la celerità con cui ha
acconsentito senza protestare a liberare il campo in questione, dimostra ancor di
più che essa stessa considerava quel luogo, e la sua storia, ormai privo di senso per la propria attività, contribuendo così a dare un bel calcio ai sentimenti, oltre averne dati tanti ad un pallone su quel campo.
Non presto, ma "purtroppo quel campo non ci sarà più, ma la sua scomparsa, non condizionerà il futuro della società perché esso sarà garantito dai valori e dalle esperienze acquisite che costituiscono un patrimonio culturale, tecnico e sociale tale da non compromettere l’attività dei nostri ragazzi". A tal proposito, una proposta. La serietà e la maturità della società potrebbero ulteriormente manifestarsi nel prendere sul serio le conseguenze di quell'abbandono: cioè il celere lascito pure della sede e degli altri locali parrocchiali, ormai da anni indebitamente
occupati, per facilitare le attività pastorali. D'altronde, seppur qui nata come realtà parrocchiale, ormai si è fatta 'adulta', senza più alcun legame riconosciuto con la Parrocchia, la quale non contempla più questa attività fra le sue, almeno nel modo proposto dalla società sportiva stessa, e quindi senza
alcun diritto di occuparne dei locali. Credo che ognuno per la sua strada sia la soluzione migliore per un rapporto sempre più vero e corretto: sperando sia condiviso dalla controparte! Saluti e ... buoni ricordi, non sogni! dp